A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, analizziamo in sintesi due ambiti della nostra vita e gli effetti che su di essi stanno registrando gli effetti dell'inflazione. 

1. LAVORO DOMESTICO: Nessun accordo trovato tra le parti, Ministero del Lavoro e Sigle sindacali, nell'ultima riunione della Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo nel contratto nazionale del lavoro domestico: confermato dal 2023 l' incremento della retribuzione del 9,2 per cento, per l’adeguamento all’indice Istat.

I lavoratori domestici godranno di un aumento di stipendio, a carico delle famiglie che si avvalgono della loro collaborazione, ma gli aumenti dei minimi retributivi non riguarderanno soltanto i corrispettivi mensili, ma anche tutte le altre voci a questi collegate, come XIII mensilità, TFR, Ferie e Contributi. Tanto per fare un esempio, una badante convivente di livello C-Super full-time costerà al suo datore di lavoro quasi 100 euro in più al mese, con la conseguenza che il lavoro domestico, già al vertice tra i settori caratterizzati da elevata irregolarità, potrebbe consolidare ulteriormente questo triste primato.

2. ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: Ma siccome non tutti i mali vengono per nuocere, e per vedere il bicchiere mezzo pieno, noi, inguaribili ottimisti proviamo ad evidenziare anche qualche effetto positivo per quella stessa famiglia che paga una colf o una baby-sitter, che si ritroverà a partire già dal mese di Febbraio 2023 altrettanti aumenti in proprio favore per l'assegno unico e universale per i figli. A breve pubblicheremo le tabelle aggiornate.